La
Libertà prevale quando l’Uomo diventa Persona e la Società vi si conforma.
(bozza)
Nei principi etici, la verità è sottintesa ed è
unica perché il loro contenuto non sarebbe vero se vi fosse anche una sola
falsità.
Pascal sosteneva che “Bisognerebbe che non si potesse dire di uno: ”È un matematico”, né “è una persona eloquente”, ma “è un galantuomo”.
Galantuomo è uomo leale, onesto, di principî e di comportamento retti, soprattutto nei rapporti con gli altri, si legge sul vocabolario, ma è anche colui che parla di fede in qualcosa che si possiede; in qualcosa di comune a tutti, spinti a formare un'idea per un progetto da condividere. Trattasi di idea che non necessita di ragione: diventa verità dal momento della sua condivisione, ovvero quando tutti agiscono secondo comunanza d’intenti.
Ma come si enuncia una verità?
Ne occorrerebbe una sola dalla quale dedurre tutte le altre, procedendo con lo spulciare dal vello della pecora, tutto ciò che non sia pelo.
Richiamando il Rasoio di Occam, occorrerebbe togliere dal testo della Costituzione tutto ciò che è astratto e che va ordinato con le leggi ordinarie, mantenendo solo i valori nazionali del nostro esistere come italiani nel mondo, concordati con tutte le altre Nazioni.
È semplice, ma sembra essere tutti ancora lontani da questo “accadere”.
Ma quali sono questi nostri principi? Sono principi nazionali ma anche regionali, comunali, locali e familiari.
Tra i locali e i familiari, per giungere alla persona singola, quale legame sussiste?
Quale principio esoterico lega l’individuo uomo e/o donna alla famiglia e alla comunità locale e da questa al comune, alla regione-stato e alla nazione e da questa al mondo inteso come Mondo universale?
Ricordo che, quando ero studente di secondo anno, alla Bocconi (correvano gli l’anni 1955-1956), c’era un gran segreto[1] - attorno all’apertura del Centro di Ricerca Operativo diretto dal Prof. Francesco Brambilla) riguardo ad una trentina di Proposizioni che reggono le sorti dell'Umanità sin dalla sua comparsa sull'Orbe terracqueo. Alla base di tutto, stava un Trattato di un grande filosofo moderno che poi, nel 2015 quando pubblicai Oltre il tempo - primo volume - Uomo e Persona, mi si sarebbe rivelato essere Ludwig Wittgenstein.
Avevo anche nozione che le verità dovessero essere percorse in un certo ordine di gerarchie, senso e direzione di livello. Intuii che era giunto il momento che le Persone del Popolo, come i Cittadini, nello Stato, e l'Uomo e la Donna, in Famiglia e tra Amici e Conoscenti, potessero avere una guida per stare, o dove andare, al fine migliorare la propria esistenza terrena.
Con qualche frase che non riesco a ritrovare nella montagna di sciocchezze che si leggevano e si leggono tuttora sui giornali, il progetto corrisponde a qualche proposizione, tra quelle che, appunto, Wittgenstein pose al quinto posto della tavola delle verità, con questa definizione:
Pascal sosteneva che “Bisognerebbe che non si potesse dire di uno: ”È un matematico”, né “è una persona eloquente”, ma “è un galantuomo”.
Galantuomo è uomo leale, onesto, di principî e di comportamento retti, soprattutto nei rapporti con gli altri, si legge sul vocabolario, ma è anche colui che parla di fede in qualcosa che si possiede; in qualcosa di comune a tutti, spinti a formare un'idea per un progetto da condividere. Trattasi di idea che non necessita di ragione: diventa verità dal momento della sua condivisione, ovvero quando tutti agiscono secondo comunanza d’intenti.
Ma come si enuncia una verità?
Ne occorrerebbe una sola dalla quale dedurre tutte le altre, procedendo con lo spulciare dal vello della pecora, tutto ciò che non sia pelo.
Richiamando il Rasoio di Occam, occorrerebbe togliere dal testo della Costituzione tutto ciò che è astratto e che va ordinato con le leggi ordinarie, mantenendo solo i valori nazionali del nostro esistere come italiani nel mondo, concordati con tutte le altre Nazioni.
È semplice, ma sembra essere tutti ancora lontani da questo “accadere”.
Ma quali sono questi nostri principi? Sono principi nazionali ma anche regionali, comunali, locali e familiari.
Tra i locali e i familiari, per giungere alla persona singola, quale legame sussiste?
Quale principio esoterico lega l’individuo uomo e/o donna alla famiglia e alla comunità locale e da questa al comune, alla regione-stato e alla nazione e da questa al mondo inteso come Mondo universale?
Ricordo che, quando ero studente di secondo anno, alla Bocconi (correvano gli l’anni 1955-1956), c’era un gran segreto[1] - attorno all’apertura del Centro di Ricerca Operativo diretto dal Prof. Francesco Brambilla) riguardo ad una trentina di Proposizioni che reggono le sorti dell'Umanità sin dalla sua comparsa sull'Orbe terracqueo. Alla base di tutto, stava un Trattato di un grande filosofo moderno che poi, nel 2015 quando pubblicai Oltre il tempo - primo volume - Uomo e Persona, mi si sarebbe rivelato essere Ludwig Wittgenstein.
Avevo anche nozione che le verità dovessero essere percorse in un certo ordine di gerarchie, senso e direzione di livello. Intuii che era giunto il momento che le Persone del Popolo, come i Cittadini, nello Stato, e l'Uomo e la Donna, in Famiglia e tra Amici e Conoscenti, potessero avere una guida per stare, o dove andare, al fine migliorare la propria esistenza terrena.
Con qualche frase che non riesco a ritrovare nella montagna di sciocchezze che si leggevano e si leggono tuttora sui giornali, il progetto corrisponde a qualche proposizione, tra quelle che, appunto, Wittgenstein pose al quinto posto della tavola delle verità, con questa definizione:
La proposizione è una funzione di verità delle proposizioni
elementari.
Elementare e semplice, ma il difficile sta
nello scrivere una verità omnicomprensiva che abbracci campioni di dati rigorosamente
definiti per assumere un’omogeneità compatibile con l’universalità del
risultato.
Quali le verità universali oggi, e i relativi principi?
Tavola 1- L'Uomo e la Donna, come accadimento
Nella Tavola 1 , qui sopra: a sinistra, le Proposizioni del Trattato; a destra, gli
effetti della ricaduta sull’Uomo e sulla Donna.
Wittgenstein partì dal
presupposto che Il mondo è tutto ciò che accade e pensò l’uomo come
uno dei tanti fenomeni che accadono; per l’Uomo sciente
e cosciente (Co-Sciente), invece, ciò che accade, l’accadimento[2], è il sussistere di un cambiamento del suo
stato nell’ambito della sua libertà di azione (colonna destra).
°°°
Se immaginiamo una
piramide sul cui vertice figura il Dominio in contrapposizione alla Libertà,
otteniamo una società politicamente autocratica; se, invece, rovesciamo la
piramide delle gerarchie e al vertice mettiamo, tra la Libertà 0.0 e il Dominio 4 , il
Bene comune 2 condiviso da soggetti dotati di 3. Creanza e talento per 1. Autonomia conferita, otteniamo una
democrazia diretta in cui tutti hanno il potere su ciò che a loro
compete nel produrre e nel consumare.
Le Istituzioni invertiranno la loro posizione; dai vertici in cui si trovano, diventeranno i Pilastri sui quali si appoggerà la piattaforma della Tavola delle Diadi e dei Pricipi regolanti le Istituzioni politiche DiPrIs, dove le Comunità 27 figureranno in campo verde, le Regioni 28, in campo bianco e l’Italia 29, in campo rosso.
Le Istituzioni invertiranno la loro posizione; dai vertici in cui si trovano, diventeranno i Pilastri sui quali si appoggerà la piattaforma della Tavola delle Diadi e dei Pricipi regolanti le Istituzioni politiche DiPrIs, dove le Comunità 27 figureranno in campo verde, le Regioni 28, in campo bianco e l’Italia 29, in campo rosso.
Ecco
alcuni spunti sull'articolazione della 20 Diadi [3] e dei 10 Principi[4], quale lo percepisce
l’autore di questo scritto, come insieme organizzato delle Proposizioni
munite di senso.
Il senso è per tutti che desiderano segnarsi percorsi da 2 – Bene Comune verso le Istituzioni, in Ordine V: 8 – Libertà di espressione, 15 -Sussidiarietà, 21- Titolarità e Personalità affiancato da 22 - Affidamento, conducono alla formazione della Famiglia dove l’Uomo e la Donna diventano le Persone che stanno al vertice delle Istituzioni come Popolo della Nazione Italia, nel Mondo.
I percorsi in digonale, verso destra, sono i seguenti:
- 0.0 - Libertà giunge a 14 - Organismi associativi, attraverso 10 – Libertà da Bisogno che agisce con l’interazione tra 9 - Libertà di Associazione e 11- Libertà dalla Paura;
- 0 - Indipendenza , giunge a 15 – Sussidiarietà.
- 1 - Autonomia, Giunge a 16 – Consumo etico.
- 2 - Bene comune giunge a 17 - Propagazione [economica e sociale].
- 3 - Creanza giunge a 18 - Dignità.
- 4 - Dominio giunge solo alla Libertà esercitata sotto il vincolo sociale.
- 5 - Libertà giunge a 20 - Lavoro / Impresa.
- 4 - Dominio giunge a 22 – Affidamento.
- 3 - Creanza giunge a 23 - Sicurezza.
- 2 - Bene comune giunge a 24 Salute.
- 1 - Autonomia giunge a 12 Abito.
Il tutto nasce dal considerare la 5 - Libertà negli stretti confini di 1 - Indipendenza e 2 - Autonomia misurata in cinque Livelli di Talento (A, B, C, D, E) e cinque Ordini (I, II, III. IV, V), in cui si classificano i Principi in ordine ai gradi di libertà occorrenti ad esercitarla secondo il Principio base di 15 - Sussidiarietà collocato tra 14 – Organismi associativi e 16 – Consumo etico.
In realtà i percorsi seguono linee a zig-zag, in ascendenza o in discendenza ed ognuno può sceglierne uno secondo la propria indole.
La cerniera attorno alla quale gira la porta che si apre sul percorso che giunge alle Istituzioni poste in ordine V, inizia da 2 – Bene comune, tra 1- Autonomia e 3 – Creanza, segue in 6. Libertà di espressione che scaturisce da 7 – Operosità esercitata in 9 – Libere associazioni allo scopo di realizzare il profilo di chi, secondo il principio di 15 - Sussidiarietà, ottiene 21 - Titolarità e 22 - Affidamento per diventare Persona, per esistere in 26 – Famiglia e vivere in 27 – Comunità.
Seguono
le Proposizioni enuncianti le Diadi e i Principi della Tavola DiPrIs,
riordinata sulla base di quella pubblicata da pag. 169 a pag. 171 in Pibond
- Oltre il tempo – 1° Volume – Uomo e Persona – Ti Pubblica – 2015 [5].
|
Le 29 Proposizioni di riferimento alla Tavola DiPrIs (bozza) |
||
0
|
Libertà
|
Il mondo è tutto ciò che accade
alla persona:
Uomo -> Persona -> Società | |
#0
|
AI
|
Indipendenza
|
La resistenza al cambiamento si riscontra nei movimenti ispirati alle
ideologie.
|
#1
|
BI
|
Autonomia
|
Produrre ricchezza dalle risorse rinnovabili perché tutti
si associno per impegnarsi nel bene comune.
|
#2
|
CI
|
Bene comune
|
I rapporti culturali sono rilevanti per la ricomparsa di atteggiamenti
sospinti da una visione catastrofica del mondo futuro.
|
#3
|
DI
|
Creanza
|
Il dominio nasce dal sentimento inviolabile di possesso di
tutto ciò che si fa, si produce e si dispone.
|
#4
|
EI
|
Dominio
|
La libertà di negoziare è alla base del soddisfacimento dei bisogni necessari
per condurre una esistenza dignitosa.
|
#5
|
AII
|
Co-Scienza
|
I beni pubblici o privati sono affidati alla gestione di
persone che agiscono sotto il vincolo sociale.
|
#6
|
BII
|
Catallattica
|
Le società e le fondazioni riguardanti le funzioni pubbliche non possono
reinvestire i profitti oltre alle spese per le attività istituzionali e dei
relativi interessi maturati col risparmio.
|
#7
|
CII
|
Operosità
|
Tutti hanno coscienza che l’uomo è re nella natura e la
natura è asservita all’uomo per i propri bisogni.
|
#8
|
DII
|
Libertà di espressione
|
Tutti possono comportarsi liberamente in modo da non portare nocumento ad
alcuno.
|
#9
|
EII
|
Libertà di associazione
|
Tutti agiscono in modo trasparente e nel rispetto di sé
stessi e del prossimo.
|
#10
|
AIII
|
Libertà dal Bisogno
|
Tutti possono occuparsi secondo la propria indole in ambito artistico,
professionale, imprenditoriale e civile dei sevizi.
|
#11
|
BIII
|
Libertà dalla Paura
|
Tutti possono associarsi per la tutela della personalità.
|
#12
|
CIII
|
Abito
|
Paradigma della triade Uomo -> Persona -> Società nel contesto
della Next Generation.
|
#13
|
DIII
|
Risorse
|
Risultati, in termine di Bene comune, dell’impegno delle
Comunità nella gestione dei valori materiali, tecnici e umani al fine del
mantenimento dell’equilibrio sociale [ES].
|
#14
|
EIII
|
Organismi associativi
|
Gruppi di persone organizzate in circoli di cinque individui legate tra
loro con vincoli di reciprocità con altri gruppi contigui di cinque persone: 25
Persone, un Convivio; 145 persone, un Simposio.
|
#15
|
AIV
|
Sussidiarietà
|
Riguarda i VI ordini della Tavola DiPrIs riflessi sulla
propria persona, sulla famiglia, sulla comunità, sullo Stato e sulla Nazione
secondo le gerarchie che appariranno nella Next Generation.
|
#16
|
BIV
|
Consumo etico
|
Restituire al cittadino la dignità della persona (Reddito universale come
risultato dell’occupazione dei fattori produttivi umani, tecnici e materiali).
[Fondi pensioni con speranza di vita estrema, riguardante la parte eccedente
del reddito universale].
|
#17
|
CIV
|
Propagazione economica e sociale
|
Le persone che operano sui fattori di produzione devono
essere eque nella gestione e nel reintegro ciclico. [trattasi dell’ evoluzione
delle figure di Facilitatore, Navigator e Influencer di recente
introdotte per il marketing B2B e B2C.
|
#18
|
DIV
|
Dignità
|
Abrogare le leggi che costituiscono privilegi e protezioni ad esclusivo
vantaggio di organismi cooperanti e/o corporativi. Abrogare ogni forma di
sussidio sostituendoli con l’azione diretta delle Comunità locali (Comuni,
Parrocchie, Fondazioni caritatevoli ecc.)
|
#19
|
EIV
|
Cultura, Tecnicità, Manualità
|
Famiglia, scuola e università sono i pilastri di sostegno
in tutto l’arco della vita con due prove, quella dell’Emancipazione, all’inizio
della pubertà, e quella del Sabbatico, tra i trenta e i cinquanta anni di
età.
|
#20
|
AV
|
Lavoro / Impresa
|
Rimozione di vincoli e restrizioni all’attività economica, per
consentire, ovunque la riduzione e l’azzeramento dei costi marginali.
|
#21
|
BV
|
Personalità e Titolarità
|
La definizione dei contesti istituzionali sociali, per
regolare e favorire il miglior utilizzo delle risorse umane e materiali nel
contesto della triade Uomo, Persona, Società.
|
#22
|
CV
|
Affidamento
|
Adozione di misure che contemplino lo sviluppo del capitale umano
rispetto all’accumulazione del capitale fisico, la cui esistenza, in futuro, dovrà
compenetrarsi nei beni comuni.
|
#23
|
DV
|
Sicurezza
|
Formulazione di una legge sull’occupazione, per superare
il conflitto tra impresa e lavoro con l’eliminazione degli intermediari quali
Banche e Fisco. Le Banche non interverranno
più nel commercio.
|
#24
|
EV
|
Salute
|
Il capitalismo occulto anonimo: Abrogazione della personalità giuridica dei
brevetti e dei diritti di natura economica.
|
#25
|
AVI
|
Persona
|
La maschera del terrorismo fondamentalista.
|
#26
|
BVII
|
Famiglia
|
La droga, bestia feroce.
|
Elenco
29 Proposizioni DiPrIs
[1] Sino ad oggi, nessuno sapeva che i Rothschild e i Rockefeller erano e sono tuttora presenti ovunque, da tempi lontani.
[2] Al riguardo Giovanni Demaria concepì i Fatti entelechiani prelevandoli dalla filosofia aristotelica. (Vol. II,Gli Entelechiani, La Goliardica, Milano 1955).
[3] Diade: Nella teoria dei vettori, particolare omografia vettoriale che, assegnati due vettori a e b, trasforma il generico vettore v in vettore parallelo a b. 2. In biologia, ciascuno dei cromosomi, divisi longitudinalmente in due cromatidi, che, nella prima divisione meiotica, si dirigono all’anafase verso i poli opposti del fuso. (Treccani).
[4] Principio: 4.a. Norma morale, valore etico che costituisce la guida, più o meno consapevole, dei proprî atti e orientamenti nella vita, nelle attività, nella condotta pratica: informare il proprio comportamento a principî di equità, di giustizia, di correttezza; p. morali, religiosi; un’educazione fondata su buoni p.; incontrava ogni tanto ministri, tanto diversi d’aspetto e di maniere e d’abito, quanto diverso e opposto era il p. che dava agli uni e agli altri una forza uguale di vivere in tali servizi (Manzoni); tutti i princìpi più sani con i quali era cresciuto, se li stava bevendo come vinello fresco (Marcello Fois). Hanno funzione aggettivale le locuz. di principî, di buoni p., di sani p., riferite a persona che si comporta secondo norme morali concordemente considerate buone e valide (un ragazzo di buoni p., una ragazza di sani p.); al contr., senza p. morali (o assol. senza p.), di chi non riconosce nessuna norma morale come fondamento della propria condotta, quindi disonesto, spregevole (è un uomo senza p.; gente senza principî). b. Con senso più generico, generalm. al sing., modo abituale di agire, di comportarsi: non mi sembra un buon p. quello di non far mai parlare gli altri; è un singolare p., il tuo! Come locuz. avv., per principio, seguendo come usuale e tassativa una determinata norma di comportamento: io, per p., non bevo mai liquori; per p. mi rifiuto di chiedere piaceri a chicchessia. (Treccani)
[5] ISBN 978848817516.
[2] Al riguardo Giovanni Demaria concepì i Fatti entelechiani prelevandoli dalla filosofia aristotelica. (Vol. II,Gli Entelechiani, La Goliardica, Milano 1955).
[3] Diade: Nella teoria dei vettori, particolare omografia vettoriale che, assegnati due vettori a e b, trasforma il generico vettore v in vettore parallelo a b. 2. In biologia, ciascuno dei cromosomi, divisi longitudinalmente in due cromatidi, che, nella prima divisione meiotica, si dirigono all’anafase verso i poli opposti del fuso. (Treccani).
[4] Principio: 4.a. Norma morale, valore etico che costituisce la guida, più o meno consapevole, dei proprî atti e orientamenti nella vita, nelle attività, nella condotta pratica: informare il proprio comportamento a principî di equità, di giustizia, di correttezza; p. morali, religiosi; un’educazione fondata su buoni p.; incontrava ogni tanto ministri, tanto diversi d’aspetto e di maniere e d’abito, quanto diverso e opposto era il p. che dava agli uni e agli altri una forza uguale di vivere in tali servizi (Manzoni); tutti i princìpi più sani con i quali era cresciuto, se li stava bevendo come vinello fresco (Marcello Fois). Hanno funzione aggettivale le locuz. di principî, di buoni p., di sani p., riferite a persona che si comporta secondo norme morali concordemente considerate buone e valide (un ragazzo di buoni p., una ragazza di sani p.); al contr., senza p. morali (o assol. senza p.), di chi non riconosce nessuna norma morale come fondamento della propria condotta, quindi disonesto, spregevole (è un uomo senza p.; gente senza principî). b. Con senso più generico, generalm. al sing., modo abituale di agire, di comportarsi: non mi sembra un buon p. quello di non far mai parlare gli altri; è un singolare p., il tuo! Come locuz. avv., per principio, seguendo come usuale e tassativa una determinata norma di comportamento: io, per p., non bevo mai liquori; per p. mi rifiuto di chiedere piaceri a chicchessia. (Treccani)
[5] ISBN 978848817516.
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